ASCIUTTA SELETTIVA: GUARDIAMO AL FUTURO INSIEME

L’Unione Europea e il mondo occidentale in generale si stanno indirizzando verso una progressiva e drastica riduzione dell’impiego di antimicrobici nella produzione di alimenti di origine animale.

Questo porta, fra gli altri, a dover rivedere in maniera sostanziale i protocolli per la messa in asciutta delle bovine da latte, attualmente indirizzati, nella maggior parte dei casi, verso il trattamento antibiotico intramammario dedicato a tutti gli animali. Al contrario si comincia a parlare di asciutta selettiva, cioè l’opportunità di trattare solamente una parte degli animali e, ancora meglio, solamente i quarti problematici.

Sappiamo anche che, essendo le fasi di messa in asciutta e l’asciutta stessa fasi molto critiche per il successo della successiva lattazione, sia in termini produttivi che sanitari, questa scelta deve essere effettuata con cognizione di causa e conoscendo appieno fisiologia, management, comportamento e nutrizione animale.

La situazione attuale

Le principali motivazioni della posizione europea estremamente restrittiva in termini di antibiotici risiedono nel crescente rischio di fenomeni di antibiotico resistenza con perdita di efficacia dei trattamenti antimicrobici necessari in alcune patologie umane e, ultimo ma non meno importante, la sensibilità e la percezione del consumatore su questo tema.

I fenomeni di resistenza agli antimicrobici è diventato un problema di scala mondiale non solo nell’uomo, ma anche negli animali domestici, con maggiori possibilità di fallimenti terapeutici.

L’antibiotico-resistenza è un tema molto sentito dai cittadini proprio perché coinvolge tre importanti aspetti, ovvero la salute umana, l’efficacia di eventuali cure ed il benessere animale.

E’ importante sottolineare che, attualmente, le classi di antibiotici impiegati nell’uomo e negli animali da reddito sono sostanzialmente le stesse; vi è quindi un forte rischio che emergano e si diffondano ceppi resistenti di batteri in grado di produrre infezioni sia negli animali che nell’uomo.

Entrando nel dettaglio del consumo di antibiotici è utile ricordare come i due fanalini di coda siano rappresentati da Italia e Spagna.

Il futuro: le nuove disposizioni europee

Come anticipato all’inizio dell’articolo i farmaci dovranno essere usati in minore quantità, giustificandone l’uso con diagnosi sempre più precise e supportate da analisi di laboratorio (antibiogrammi, PCR, nuove tecniche, ecc), ma dovrà anche esserne rilevata l’efficacia (farmacovigilanza).

Un nuovo approccio: l’asciutta selettiva

Le definizioni di asciutta selettiva sono diverse, ne rendiamo due a titolo di esempio, che presuppongono l’utilizzo della terapia antibiotica solo in vacche con determinate condizioni critiche rilevate al momento della messa in asciutta.

Valutare l’effetto/utilità della terapia intramammaria in bovine con conta cellulare bassa al momento della messa in asciutta e monitorare gli effetti che tale terapia provoca sulla sanità della mammella” (C.G.M. Scherpenzeel, I.E.M. den Uijl, G Van Schaik, R.G.M. Olde Riekerink, J.M. Keurentjes and T.J.G.M. Lam. – JDS Vol.97 No.6, 2014).

Riservare il trattamento antibiotico solamente alle bovine che hanno uno o più quarti infetti al momento della messa in asciutta e optare per la sola applicazione del sigillante nelle bovine senza infezioni mammarie” (Cameron M. et al, 2015).

Uso degli antibiotici in zootecnia

Gli antibiotici venivano utilizzati nelle pratiche mediche quotidiane già a partire dagli anni ‘40, per essere poi introdotti nelle aziende zootecniche solo un decennio più tardi, negli anni ‘50. Gli anni ‘60 hanno visto l’insorgere dei primi casi di antibiotico resistenza ma, fino agli anni 2000, l’utilizzo, anche massiccio, di farmaci è stata pratica molto diffusa sia con scopi preventivi che terapeutici che di promotori di crescita.

Gli anni 2000 hanno però segnato la svolta con una sempre maggiore sensibilizzazione sull’argomento che ha portato alla necessità di affrontare l’argomento della riduzione dell’uso di antibiotici nelle filiere agroalimentari.

Entrando nel dettaglio dell’allevamento della bovina da latteoggigiorno gli antibiotici vengono utilizzati nei casi di infezioni enteriche, respiratorie, uterine e mammarie; è soprattutto in quest’ultimo caso che bisogna domandarsi se è possibile ridurne l’uso, sia nelle fasi di messa in asciutta, argomento dell’attuale articolo, ma anche in lattazione e, contemporaneamente controllare ugualmente l’incidenza delle mastiti.

L’asciutta selettiva: esperienze europee

In alcuni paesi europei si stanno già applicando protocolli di asciutta selettiva:

  • Norvegia (1-2% delle aziende)
  • Finlandia (20%)
  • Svezia (25%)
  • Danimarca (6-7%)
  • Paesi Bassi (76%).

Facendo una breve analisi dei singoli paesi, in Norvegia, già nel 1996, il Governo ha imposto una riduzione del 25% dell’impiego di antibiotici al settore zootecnico da applicare entro 5 anni. Questa scelta ha portato, nel 2007, a registrare una riduzione dell’utilizzo del 60% degli antibiotici per terapie su mastiti cliniche. Nel 2006 si è registrata una riduzione dell’incidenza di patologie mammarie del 50%.

In Svezia nel 1994 è stato imposto il limite di 400.000 cellule/ml nel latte, che ha portato ad un preoccupante aumento dell’utilizzo degli antibiotici del 25%. Nel 2002, la svolta, con l’attuazione del protocollo di asciutta selettiva nel 25% delle aziende.

Nel 1998-1999 Svezia e Norvegia, in azione congiunta, emettono direttive preventive per la lotta alle mastiti. Le misure si concentrano verso l’aumento del livello di benessere animale e la somministrazione di antibiotici solo previa diagnosi batteriologica.

In Olanda è invece nel 2009 che il governo chiede la riduzione dell’uso di antibiotici del 50% entro 5 anni e già nel 2011 l’obiettivo è stato raggiunto.

Consigli per il successo

Perché i protocolli di asciutta selettiva abbiano una buona possibilità di riuscita è necessario però seguire alcune linee guida:

AMBIENTE:

  • Spazi ampi e puliti per le bovine in asciutta
  • Libero e facile accesso agli abbeveratoidell’acqua per tutti gli animali
  • Pulizia frequentedelle aree dedicate all’asciutta
  • Non mischiare animali malatie vicini al parto

MANAGEMENT:

  • Controllo dei dati aziendali soprattutto in termini di mastiti e SCC
  • Identificazione delle bovine e dei quarti “problema” alla messa in asciutta
  • Valutazioni dedicate per animali cronici
  • Scelta del principio attivo adatto
  • Valutazione post-partum della salute mammaria
  • Controllo della corretta routine di mungiturautilizzo pre e post-dipping e controllo impianto di mungitura
  • Spostamenti e formazione dei gruppieffettuati per ridurre stress al minimo

NUTRIZIONE:

  • Alimentazione dedicata ed idonea, che possa rispondere alle esigenze delle bovine in asciutta.
  • Integrazione mirata per supportare il sistema immunitario ed antiossidante