Attraverso i denti si può scoprire l’età dell’animale

Vi proponiamo un articolo molto interessante che vi può permettere di capire come riconoscere l’età degli animali attraverso l’osservazione dell’arcata dentaria.

Il valore economico di un animale è dato da molteplici fattori tra i quali, di rilevante importanza, l’età. Noto è il diverso valore che un soggetto acquisisce a seconda che sia giovane o adulto. I dati anagrafici oggi sono facilmente reperibili, tuttavia rimane importante essere in grado di effettuare, in autonomia, una rapida stima che fornisca un’indicazione sull’età il più possibile in linea con la realtà.

Per fare ciò la scelta migliore è quella di osservare e analizzare l’arcata dentaria del soggetto, valutando in quale fase della dentizione si trovi o a quale livello di usura sia arrivata. Alle informazioni ricavate da questa analisi si possono aggiungere elementi secondari, o di natura morfologica, come l’avvallamento della linea dorso-lombare e l’accentuazione dei difetti, o di natura fisiologica, come il cambio di voce a ridosso della pubertà.

Va ricordato che si tratta di una stima approssimativa poiché l’evoluzione della tavola dentaria, benché segua cicli noti, è comunque soggetta a variazioni, più o meno significative, in relazione al tipo genetico, alla razione ed eventuali carenze nutrizionali, oltre che all’impatto di alcuni stati patologici.

Incisivi, canini, molari

I denti sono solidamente infissi sull’orlo libero delle due mascelle, hanno consistenza lapidea e provvedono alla fondamentale funzione della masticazione; si distinguono in incisivi, canini e molari in base alla forma e alla loro funzione specifica.

Gli incisivi, posti all’entrata della bocca, sono deputati al primo taglio degli alimenti e si distinguono tra loro, procedendo in direzione medio-laterale, in picozzi, mediani interni, mediani esterni e cantoni.

I canini, posti lateralmente agli incisivi, sono appuntiti ed hanno funzione lacerante; questi sono completamente assenti nei ruminanti, nei cavicorni in genere e nei roditori.

I molari sono piatti e di grandi dimensioni, provvedono a spezzare e triturare gli alimenti riducendoli in frammenti minuti; si distinguono in premolari e molari propriamente detti.

Ogni dente consta di 3 parti distinte: la radice che si addentra nell’alveo mascellare; la corona, la porzione esposta del dente che possiamo vedere nella cavità orale; il colletto dentale, una strozzatura che fa da collegamento tra le due parti precedentemente descritte.

Bovini

Per l’esame dei denti si avvicina il bovino dal lato sinistro e si afferra il setto nasale tra pollice e indice della mano destra; si introducono le dita della mano sinistra all’interno della bocca fino ad afferrare la lingua e tirarla fuori ponendola di lato. Si avrà così una panoramica comoda sulla dentatura, si potrà procedere con la valutazione e, in primo luogo, si potrà verificare se il soggetto presenta denti da latte o denti permanenti, osservazione abbastanza semplice legata alle dimensioni inferiori per i denti caduchi.

La determinazione dell’età si basa quasi sempre sull’esame dei soli incisivi che, nel bovino, hanno forma di spatola, con la faccia vestibolare convessa e la faccia linguale concava. Quando il dente, dopo l’eruzione, raggiunge la sua altezza definitiva si dirà che ha pareggiato, dopodiché inizieranno i processi di erosione.

Gli elementi per la determinazione dell’età sono:

  • eruzione dei denti da latte e successivo consumo;
  • sostituzione dei denti da latte con i denti permanenti;
  • consumo dei denti permanenti.

Occorre ricordare che questi eventi si susseguono con leggere variazioni tra soggetti in relazione alla precocità sia della razza sia del singolo individuo in esame, mentre nella successiva fase, quella del consumo dei denti permanenti, avremo la natura degli alimenti somministrati ad avere maggior impatto sul diverso consumo.

Non è raro trovarsi di fronte ad una dentizione irregolare, dall’analisi della quale si potrebbe stimare un’età differente dalla realtà. Queste irregolarità possono essere attribuite ad anomale conformazioni della tavola dentaria o delle singole parti che costituiscono il dente. Di seguito le irregolarità più frequenti.

Prognatismo: il soggetto può presentare, più o meno accentuato, un anomalo prolungamento all’infuori del mascellare inferiore rispetto al superiore, pertanto il consumo di picozzi e mediani interni sarà limitato.

Mancata eruzione dei denti permanenti o persistenza dei denti da latte: due o più denti permanenti non compaiono perché inclusi nella mandibola, di conseguenza i rispettivi denti da latte rimarranno in sede. Non è un caso molto comune.

Irregolare eruzione degli incisivi: l’eruzione, anziché avvenire per coppie simmetriche (picozzi, mediani interni, mediani esterni e cantoni), avviene per coppie laterali, ad esempio, un picozzo ed un mediano interno o un mediano interno ed un mediano esterno.

Ovini

La dentatura degli ovini si differenzia da quella dei bovini per la forma dei denti e per la loro inclinazione.

I denti da latte differiscono da quelli permanenti non tanto per le dimensioni, come nel bovino, ma per la loro forma: la faccia linguale risulta pressoché quadrata nei denti da latte mentre nei permanenti è molto più allungata; i cantoni sono sempre triangolari ma nella dentatura da latte il margine labiale del dente si presenta ad angolo ottuso, acuto nei permanenti.

Analogamente ai bovini, la determinazione dell’età si basa sull’epoca di eruzione dei denti da latte e al loro consumo, sulla loro sostituzione con quelli da adulto e il successivo consumo dei denti permanenti.

Il consumo dei denti da latte non segue regole precise tanto da poterne dettare delle norme pertanto nella determinazione dell’età sarà opportuno tener conto di altri elementi come l’eruzione del primo molare, che avviene a circa 3 mesi, e del secondo molare a 9 mesi.

Anche per i denti permanenti la razione somministrata influenza il consumo della corona dentaria e il sistema di allevamento va tenuto in considerazione durante l’analisi; per quanto riguarda le greggi transumanti o alimentate sfruttando i pascoli va ricordato che l’abbondanza di silicio presente dell’erba fresca accentua il consumo dei denti.

Anche per gli ovini, alcune irregolarità dentarie possono portare ad un’errata stima, come ad esempio il prognatismo che si presenterà con le stesse caratteristiche esposte per i bovini o la mancata eruzione dei cantoni che lascerà il soggetto privo di questa coppia di denti per tutta la vita.

Fonte: ruminantia.it