Come migliorare il processo di insilamento
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Alla luce dei forti rincari di materie prime ed energia diviene sempre più importante valorizzare i foraggi nelle razioni delle bovine da latte.
La produzione dei foraggi, meglio se di alta qualità, è però un processo difficile che parte direttamente in campo e si perfeziona nelle fosse dell’insilato e nei fienili, dove è cruciale stoccare e conservare i frutti del lavoro in campagna.
La conservazione degli insilati
Proprio la fase di conservazione è spesso oggetto di gravi perdite che vanno a vanificare il lavoro fatto in fase di raccolta e rendono difficile ottenere le migliori performance: in una situazione ideale, una buona conservazione consente di mantenere inalterate e stabili le caratteristiche del foraggio ottenute in campo. In caso di errori però è possibile determinare un significativo peggioramento delle caratteristiche nutritive ed anche una riduzione della massa utile inficiando quindi il potenziale nelle razioni.
È utile ricordare che il foraggio insilato in fase di conservazione deve attraversare 4 fasi di evoluzione: La prima è definita fase aerobica, in questa avviene il consumo dell’ossigeno residuo. Successivamente segue la fase Lag nella quale si sviluppa e diventa predominante la flora lattea epifitica. Infine, la fase fermentativa nella quale vi è una rapida discesa del pH, fase che termina quando questo scende sotto i 4,2 e l’insilato è stabile (fase di stabilità). È importante sottolineare infatti che il pH a questi valori blocca le fermentazioni batteriche stabilizzando l’insilato.
Nonostante i passaggi siano ben definiti e si conoscano tutti i rischi molto spesso emergono grandi criticità nel processo di insilamento, che vanno a definire un valore del foraggio sicuramente inferiore a quello pronosticato.
Migliorare il processo di insilamento per ottenere un insilato di qualità
Migliorare e facilitare il processo di insilamento è quindi uno degli obiettivi se vogliamo ottenere la massima qualità dell’insilato, che si traduce in minori perdite di massa insilata e di nutrienti, nel limitare le fermentazioni anomale (durante e post-insilamento) e la formazione di sostanze tossiche che sono particolarmente nocive nei confronti delle fermentazioni a livello ruminale.
ZOO ASSETS negli anni ha individuato nell’utilizzo di un pool di acidificanti specifici le soluzioni che possono garantire la massima efficacia rispondendo a queste specifiche necessità nella massa insilata:
- Accelerare le fasi di insilamento soprattutto nei confronti dell’abbassamento del pH
- Ridurre le perdite in fase aerobica
- Svolgere un’attività di riduzione della flora “contaminante”
- Esaltare l’azione deli lattobacilli ed un corretto rapporto acido lattico/acido acetico
- Stabilizzare l’insilato anche in fase di post-apertura
La scelta di abbinare un pool di acidi ad attività sinergica e complementare garantisce un miglioramento della qualità del processo di insilamento in quanto ogni acido scelto esercita la sua massima azione acidificante in un range di pH ben definito. La «forza» di ogni singolo acido si caratterizza anche per uno spettro di attività ben preciso nei confronti di batteri competitivi, muffe e lieviti.
Le soluzioni ZOO ASSETS hanno nelle loro formule uno specifico pool di acidi costruito secondo le caratteristiche dei singoli foraggi.
4AGE è il prodotto dedicato per insilati d’erba, insilati autunno vernini, fasciati e pure per il trattamento dei foraggi fienati e secchi. Prodotto disponibile anche nella versione bio (4AGE B.O.).
SILACID CORN invece è la formulazione ideale per silomais e pastoni, alimenti con caratteristiche diverse e peculiari.
4ACID è la soluzione in polvere che può essere utilizzata anche come antifermentativo mixato agli unifeed.
ZOO ASSETS da anni promuove e crede in queste soluzioni che, grazie ad analisi e protocolli di utilizzo precisi, hanno garantito foraggi di qualità elevata sia dal punto di vista sanitario, ma soprattutto da un punto di vista nutrizionale e di digeribilità.