Cornell Nutrition Conference: aggiornamenti e idee da oltre oceano
Indice dei contenuti
- Fattori limitanti che influenzano la digeribilità delle fibre in razioni a base di silomais
- Rapporto tra grasso del latte e sanità umana
- La lignina solubile e le sue relazioni tra Klason lignin, ADL e digeribilità del NDF
- ZOO ASSETS 2018: un team ancora più forte e la crescita costante assieme ai propri clienti
La Cornell Nutrition Conference (CNC) è una conferenza organizzata dall’Università Cornell che si svolge ogni anno a Syracuse, città nello stato di New York che ospita la maggior parte delle conferenze mediche del nord est degli Stati Uniti.
La CNC è da sempre un riferimento per la comunità scientifica di studiosi e di ricercatori impegnati nel mondo della nutrizione animale e della zootecnia. È in questo meeting dove le innovazioni della ricerca e delle prove scientifiche vengono presentate al pubblico formato principalmente da tecnici, ricercatori e operatori del settore.
L’edizione del 2018, che si è svolta dal 16 al 18 ottobre scorso, ha un significato particolare: è infatti l’ottantesima organizzata dalla prestigiosa università di Ithaca. Per il secondo anno consecutivo ZOO ASSETS ha partecipato al CNC, questa volta anche in qualità di sponsor della manifestazione, con lo scopo di confrontare il proprio lavoro e assorbire le più moderne novità tecniche e ricerche da poter applicare nelle realtà seguite direttamente da ZOO ASSETS.
Le tematiche affrontate questo anno avevano un filo conduttore ben delineato: rispetto dell’ambiente e benessere animale, quindi maggior efficienza per le produzioni zootecniche. ZOO ASSETS tratta questi temi da diversi anni, perciò è stato molto importante trovare conferme e spunti ulteriori per ottimizzare il lavoro nelle aziende e per rafforzare le idee sviluppate.
In questo articolo proporremo alcuni “riassunti” degli studi più significativi e che hanno stimolato la curiosità dei tecnici ZOO ASSETS.
La fibra effettiva ed il rapporto con l’indigerito
Lo studio di Rick J. Grant, presidente del prestigioso Miner Institute di Chazy (NY), centro di ricerca specializzato e all’avanguardia per quanto riguarda lo studio della nutrizione animale, ha lo scopo di determinare il comportamento delle bovine, e del loro rumine, in rapporto alle diverse fonti di NDF (fibrose e non fibrose), cercando di determinare (e predire) l’ingestione di sostanza secca e le risposte produttive.
Grant e il suo team si sono posti l’obiettivo di valutare come le frazioni di NDF indigeribili possono essere gestite, a seconda della qualità del foraggio a disposizione. Questo tema è particolarmente importante anche per la nostra realtà: la qualità dei foraggi, oltre che la limitata disponibilità di terra, impone di imparare bene la gestione delle scorte e saper prevedere gli effetti (anche produttivi oltre che sanitari) sulle bovine.
Lo studio svoltosi alla stalla del Miner Institute, prevedeva la suddivisione degli animali nel test in 4 gruppi. L’alimentazione di questi animali aveva come discrimine il livello di uNDF (NDF indigeribile misurata a 240 ore) e il livello di peNDF (fibra effettiva, quella che determina la ruminazione delle bovine). Due gruppi erano alimentati con foraggi a basso livello di uNDF, mentre i due restanti avevano un’alimentazione con foraggi ad alti tenori di uNDF. I due macro-gruppi erano a loro volta suddivisi in dieta con bassa peNDF o alta peNDF.
I risultati hanno dimostrato che la qualità dei foraggi più alta (basso livello di uNDF) permetteva migliori produzioni e maggiore ingestione di sostanza secca. Migliori risultati si ottenevano anche in presenza di una minor quota di peNDF. Il trend si ripete anche in presenza di foraggi ad alto contenuto di uNDF: in questo caso, è necessario ridurre il livello di peNDF per migliorare l’ingestione di sostanza secca e ottimizzare le produzioni, per quanto permette il livello qualitativo dei foraggi a disposizione.
La relazione che intercorre tra uNDF e peNDF è quindi molto stretta, se vogliamo imparare a gestire le nostre razioni cercando di mantenere l’efficienza produttiva al massimo.
Fattori limitanti che influenzano la digeribilità delle fibre in razioni a base di silomais
Uno degli studi più attesi della rassegna CNC è sicuramente il lavoro di Mike Van Ambourgh. Il professor Van Ambourgh è professore ordinario alla Cornell University; i suoi studi si concentrano principalmente sulla determinazione dei fabbisogni nutrizionali della rimonta, inoltre è a capo dello sviluppo del modello CNCPS (Cornell Net Carbohydrate and Protein System), che sta alla base dei più moderni programmi di gestione e di razionamento.
Sulla linea dello studio di Grant, il prof. Van Ambourgh discute di come il modello CNCPS si deve adattare ad alcuni parametri relativi alla digeribilità delle frazioni fibrose come NDF. La qualità della fibra è uno dei temi centrali della nutrizione delle vacche da latte, sempre più spesso il livello di digeribilità è fattore limitante per l’efficienza produttiva e livello di ingestione.
Lo studio vuole dimostrare che sviluppando una precisa classificazione dei foraggi (le prove si basano su diversi ibridi di mais poi insilati) si può integrare le conoscenze per comprendere meglio le dinamiche di digeribilità del NDF. L’approccio adottato per questo studio valuta le interazioni della qualità delle fibre, mettendo in relazione il riempimento fisico del rumine e l’ingestione di sostanza secca.
Lo studio del prof. Van Ambourgh indica che, a seconda del foraggio utilizzato, possono esserci delle implicazioni precise sia nella digeribilità che nell’assunzione di sostanza secca delle bovine. In definitiva una conoscenza più approfondita delle materie prime per formulare le razioni, permette (anche grazie al modello aggiornato CNCPS v7) di effettuare correzioni e bilanciamenti idonei, per mantenere l’efficienza produttiva delle bovine e prestare attenzione alle scelte più indicate e su misura delle aziende.
Rapporto tra grasso del latte e sanità umana
Uno studio particolare e “meno legato” alla nutrizione animale è quello di J.E. Rico e D.E. Rico.
D.E. Rico è attualmente impegnato nel suo percorso da post dottorato alla Cornell University, i suoi campi di ricerca principali sono le conseguenze metaboliche e sanitarie in medicina umana, relative agli effetti nutrizionali da prodotti di origine animale.
Lo studio proposto quest’anno al CNC da Rico vuole dimostrare come il latte è un alimento che non favorisce l’insorgere di malattie cardiovascolari.
Molti consumatori in tutto il mondo hanno infatti l’idea che il latte come alimento sia da eliminare dalle diete: l’idea comune è che il latte vaccino sia la causa di un apporto eccessivo di grassi saturi, che possono quindi favorire l’insorgere di patologie a carico dell’apparato cardiovascolare.
I consumatori, sempre di più, stanno sostituendo il latte vaccino a favore di prodotti di origine vegetale. Lo studio di Rico vuole quindi evidenziare come le meta-analisi e gli studi di settore indichino, al contrario di quanto detto in precedenza, che il consumo del latte non sia uno dei fattori che incidono su patologie croniche come ad esempio le patologie a carico dell’apparato cardiovascolare.
Le conclusioni di Rico ci mostrano come la ricerca neghi che i grassi saturi (e quindi il latte vaccino) siano causa di effetti avversi alla salute umana.
Il latte vaccino, in particolare, sarebbe anche responsabile di effetti positivi sulla salute: i dati indicano come sia d’aiuto per la riduzione dell’incidenza di obesità, sindromi metaboliche, quali rischi cardiovascolari dovuti da iperglicemia o ipertrigliceridemia ed ipertensione finanche all’insorgenza del diabete di tipo 2.
Rico invita quindi a valutare con più attenzione l’utilizzo nelle diete dei prodotti lattiero-caseari, i dati raccolti corroborano infatti l’idea che il loro ruolo sia cruciale sia per la nutrizione che nella sanità umana.
La lignina solubile e le sue relazioni tra Klason lignin, ADL e digeribilità del NDF
Lo studio sicuramente più seguito della conferenza è stato quello che ha visto come relatore il professore P. Van Soest.
P. Van Soest non ha bisogno di presentazioni: è considerato il padre dei concetti della nutrizione animale moderna. Ancora oggi è impegnato nella ricerca di nuove frontiere della nutrizione, per rendere più comprensibile il modello animale e migliorare la capacità predittiva di tutti gli operatori del settore.
Il professor Van Soest, nel suo studio, affronta il tema della determinazione della quota indigerita nelle razioni: i risultati dimostrano che il sistema di analisi da lui ideato nel lontano 1963, che determina la quota chiamata ADL (acid detergent lignin), rimane ancora il sistema più preciso.
Inoltre, la correlazione tra ADL e la misura di NDFD48 (la digeribilità della NDF a 48h) rimane quella statisticamente più valida, in quanto, ancora oggi, la lignina intesa come ADL rimane un’unità uniforme e unitaria.
La relazione del prof. Van Soest ha avuto certamente un impatto non solo scientifico: essendo il professore il capostipite dei concetti ad oggi comuni a tutti, la partecipazione dei presenti è stata particolarmente sentita, anche per la passione che il prof. Van Soest ha trasmesso ai suoi studenti di tutto il mondo.
ZOO ASSETS 2018: un team ancora più forte e la crescita costante assieme ai propri clienti
L’esperienza della Cornell Nutrition Conference ha indicato molti spunti da poter applicare nelle aziende già da subito. In tal senso il lavoro intrapreso da ZOO ASSETS si sposa perfettamente coi temi affrontati durante la Conferenza. La scelta di essere sponsor di questa manifestazione ha avuto lo scopo di mostrare la conoscenza acquisita negli anni e i risultati positivi che tutti i giorni i nostri tecnici riscontrano in azienda.
Raggiungere l’efficienza delle produzioni e ottimizzare la redditività delle aziende agricole sono gli obiettivi principali per ZOO ASSETS; per fare ciò, fin dalle origini, l’azienda ha nel proprio portafoglio prodotti due innovazioni uniche e brevettate: EMAL e DIAZYME.
Entrambe garantiscono alle vacche da latte il necessario supporto alla funzionalità ruminale massimizzando la digeribilità, apportando l’energia più nobile e migliorando il benessere e la sanità intestinale delle bovine sia in lattazione che in asciutta, oltre che favorire il necessario supporto nel periodo di transizione.
La nostra missione è quella di condividere con le aziende agricole questi concetti. Il nostro team di tecnici, costantemente aggiornati, credono fermamente che il percorso per ottenere i risultati migliori passi attraverso un supporto e una consulenza costante, dall’analisi dei dati aziendali alla formulazione di soluzioni mirate e personalizzate per ogni specifico cliente e la sua mandria.
Contattateci per avere ulteriori informazioni sui nostri prodotti, saremo lieti di fornirvi tutte le informazioni di cui necessitate.
Noi di ZOO ASSETS vogliamo approfittare di fare i nostri più sentiti AUGURI NATALIZI e PROFICUO ANNO NUOVO a tutti i nostri lettori!! Tornate a trovarci a gennaio con le prossime pubblicazioni!
Fonti:
Of cows and men: reviewing the link between milk fat and human health (J.E. Rico and D.E. Rico. 2018)
Relationship between undigested and physically effective fiber in lactating dairy cows (Grant et al. 2018)
Determination of first limiting physical factors in corn silage hybrids: modeling multiple pools of ruminal aNDFom digestion (M. E. Van Amburgh et al. 2018)
Soluble lignine and its relation to Klason lignine, acid-detergent lignine and digestibility of NDF (P.J. Van Soest et al. 2018)