Flogosi: perché, dove e come gestirla
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L’attivazione del sistema immunitario, altresì nota col nome di flogosi, viene ampiamente accettata come causa di riduzione delle performance delle vacche da latte. La flogosi diminuisce la quantità di glucosio disponibile per la produzione di latte e può compromettere la salute, la riproduzione, nonché la salute podale.
Se la flogosi rappresenta una componente fisiologica dei processi di riparazione e rigenerazione dei tessuti di un animale, un eccesso di flogosi non è auspicabile. Per queste ragioni abbiamo coniato l’espressione:
”La flogosi è il ladro invisibile del latte”.
La flogosi di una mandria o di una singola vacca è molto difficile da quantificare, ma sappiamo dalle ricerche che la flogosi ha un impatto significativo sulla disponibilità di glucosio e sulle prestazioni. Sebbene sia difficile quantificarla, non è difficile vederla: la flogosi è ovunque e per fortuna, è altrettanto facile vedere i fattori che la provocano, e le soluzioni necessarie per impedire che si verifichi.
Indicatori di flogosi
Oltre agli indicatori visivi che ci segnalano la presenza di uno stato infiammatorio eccessivo, vi sono varie misurazioni indirette che possono aiutare a quantificare il livello di flogosi nella mandria. L’efficienza dell’alimentazione viene compromessa direttamente dal grado di flogosi e si misura al meglio confrontando il singolo gruppo rispetto agli standard del settore (Tabella 1).
Livelli di efficienza dell’alimentazione al di sotto degli obiettivi costituiscono un’indicazione che il glucosio generato dai nutrienti consumati viene utilizzato eccessivamente per processi metabolici diversi dal mantenimento e dalla produzione di latte.
Tuttavia, in vacche non più fresche, dati di efficienza dell’alimentazione estremamente elevati indicano una disgregazione eccessiva di tessuto corporeo, che può anch’essa aumentare i livelli di flogosi.
Gruppo | Giorni di lattazione | Efficienza alimentare |
Un gruppo, tutte le vacche | 150 – 225 | 1.4 – 1.6 |
Primo gruppo in lattazione | < 90 | 1.5 – 1.7 |
Primo gruppo in lattazione | > 200 | 1.2 – 1.4 |
Secondo gruppo in lattazione + | < 90 | 1.6 – 1.8 |
Secondo gruppo in lattazione + | > 200 | 1.3 – 1.5 |
Gruppo di vacche fresche | < 21 | 1.3 – 1.6 |
Gruppi problematici | 150 – 200 | < 1.3 |
Fonte: M. Hutjens, University of Illinois *Queste indicazioni si basano sui valori ECM
Un altro indicatore indiretto del fatto che la flogosi “rubi” energia che potrebbe trasformarsi in latte è la differenza tra la produzione di latte del gruppo prevista ed effettiva. I modelli nutrizionali, come ad esempio il Cornell Net Carbohydrate and Protein System (CNCPS) hanno una precisione della previsione di appena +/-2,5kg, quando vengono inclusi i parametri necessari nel modello, come punteggio delle condizioni corporee, peso vivo, qualità del latte e assunzione di sostanza secca.
Variazioni superiori a 2,5kg indicherebbero che è possibile che la flogosi diminuisca la quantità di glucosio disponibile per la produzione di latte.
Quando consideriamo le priorità della suddivisione dei nutrienti, appare evidente che la produzione di latte viene ridotta e compromessa dall’infiammazione eccessiva, solo dopo la compromissione di altre funzioni, come la riproduzione. Il glucosio è essenziale per lo sviluppo follicolare e fattori pro-infiammatori circolanti possono provocare anestro. Tassi di prima inseminazione e concepimento bassi possono indicare che la flogosi sta compromettendo la salute e la produttività della mandria.
I tassi di concepimento alla prima inseminazione dovrebbero essere superiori al 40%. Anche cambiamenti nel punteggio delle condizioni corporee (BCS) possono indicare la flogosi. Sappiamo che se eccessivamente condizionate, le vacche prima di diventare fresche hanno livelli elevati di flogosi, e che le vacche non più fresche mobilizzano livelli eccessivi di grasso corporeo. Per orientarsi, non più del 25% delle vacche prima di diventare fresche dovrebbero avere un BCS superiore a 3,5 e che non oltre il 25% delle vacche non più fresche dovrebbero scendere al di sotto di BCS 2,5.
Oltre a questi indicatori indiretti, più specifici della flogosi, vi sono anche metodi soggettivi di valutazione. La flogosi è associata a un certo numero di condizioni e stati metabolici. Il trauma fisico, come ad esempio lesioni e abrasioni ai garretti, è associato a gonfiore, flogosi e talvolta infezione, e può essere prevenuto grazie alla struttura della stalla e la scelta della lettiera.
Ritenzione placentare, metrite ed endometrite sono correlati alla flogosi e provocano l’attivazione del sistema immunitario. La gestione efficace delle vacche in transizione può ridurne drasticamente l’incidenza. La flogosi della mammella si verifica come risposta a infezioni sia cliniche che subcliniche e può essere gestita mediante buone prassi di mungitura, igiene delle stalle e protocolli efficaci di messa in asciutta. Il settanta per cento del sistema immunitario della vacca è ubicato nel tratto gastrointestinale, il che significa che condizioni quali acidosi ruminale e dell’intestino, che compromettono la salute intestinale, possono provocare l’attivazione del sistema immunitario e il consumo di glucosio.
La prevenzione della flogosi a livello intestinale e la riduzione dei mediatori dell’infiammazione in circolo può essere ottenuta attraverso la gestione dell’alimentazione e attraverso una nutrizione equilibrata. Infine, possono provocare flogosi sia le lesioni dello zoccolo infettive che non infettive. Il controllo della dermatite digitale (DD) mediante la nutrizione, i bagni podali, l’igiene ambientale, nonché la gestione delle lesioni podali non infettive mediante mascalcia e la cura del comfort delle vacche sono di fondamentale importanza per massimizzare la produzione di latte e le prestazioni riproduttive.
Gestione della flogosi
Sebbene la gestione sia fondamentale per ridurre la flogosi, è stato dimostrato che anche gli oligoelementi Zinpro Performance Minerals® sono efficaci nel migliorare il metabolismo del glucosio. È stato dimostrato che l’associazione di prodotti Availa®Mins, ovvero zinco, manganese, rame migliora la funzionalità epatica e riduce la flogosi.
La quantità di glucosio che viene utilizzata a scopi infiammatori, e sottratta alla energia per la produzione, può essere ridotta se si contrasta la flogosi. Availa®Zn è efficace nel risolvere e contenere numerose cause di flogosi in maniera rapida ed efficiente. Un altro beneficio di Availa-Zn è il rafforzamento del tessuto epiteliale sia dell’intestino che a livello podale dove rafforza anche il tessuto corneo. Un epitelio intestinale rafforzato riduce lo stato infiammatorio generale dell’animale, un tessuto corneo più robusto riduce il rischio di traumi, infezioni e di zoppia. Infine, il selenio, come Availa® Se stabile nel rumine, è fondamentale per prevenire lo stress ossidativo, che predispone alla flogosi negli animali stressati.
Dr Huw McConochie, Esperto di nutrizione dei bovini presso Zinpro Corporation