Il metabolismo dei minerali: conseguenze sanitarie e produttive in stalla

Le alte richieste fisiche ed energetiche a cavallo del parto richiedono alla bovina uno sforzo notevole dal punto di vista metabolico. In questa fase la precisione gestionale svolge un ruolo importantissimo e se viene a mancare un supporto sufficiente, la vacca può essere suscettibile a diverse patologie concomitanti, che ne inficeranno le performance produttive nella lattazione appena iniziata.

Diversi autori considerano il metabolismo in questa fase uno degli aspetti più delicati, capace, se non gestito nella maniera più idonea, di esporre le bovine a numerose patologie concatenate. L’alterato stato sanitario sarà anche causa di perdite economiche, in quanto si ridurrà la capacità produttiva della bovina stessa e, in casi estremi, anche alla riforma dell’animale.

L’obiettivo delle ricerche del team Zoo Assets è da sempre quello di migliorare le performance di efficienza delle bovine, perciò pone particolare attenzione alla nutrizione minerale delle vacche da latte. I cambiamenti descritti nella fase di transizione non si limitano ad un diverso bilanciamento della dieta e ad un ambiente ruminale, che si modifica fortemente da prima a dopo il parto, ma anche al bilanciamento delle varie fonti minerali e dalla capacità di assorbimento dei diversi elementi. I differenti minerali, infatti, se non nei rapporti corretti possono competere l’uno con l’altro in fase di assimilazione e provocare quindi conseguenze più o meno gravi alla salute e alla produttività delle vacche.

Per gestire al meglio tutto ciò, il team Zoo Assets ha messo a punto un protocollo diagnostico volto a prevenire le problematiche e migliorare la redditività in stalla.

In questo percorso per saper interpretare al meglio gli aspetti gestionali e nutrizionali del bilanciamento minerale focalizzeremo la nostra attenzione su tre aspetti:

  1. Il bilanciamento del Calcio e dei minerali in generale
  2. Il protocollo diagnostico, come affrontarlo e che informazioni può fornire
  3. Le soluzioni nutrizionali e gestionali che possono fare la differenza

L’ipocalcemia: misurarla per saperla riconoscere

Quando consideriamo il metabolismo del Calcio alterato ci stiamo riferendo ad uno stato di ipocalcemia. Con questo termine indichiamo una condizione comune nell’immediato post-parto (Reinhardt et al., 2011) dovuta alla forte perdita di Ca++ secreto con il colostro, associato ad un’inadeguata capacità di mobilizzare le proprie riserve al fine di ristabilire una normale concentrazione ematica (Goff, 2008).

Il Calcio non è solo l’elemento maggiormente presente nelle ossa, ma è protagonista di moltissime altre funzioni fisiologiche. Il Calcio entra attivamente nella contrazione muscolare, nella funzionalità del sistema nervoso, così come del sistema immunitario ed è molto importante anche per processi enzimatici e co-enzimatici. Nella bovina da latte inoltre viene secreto in grande quantità nel colostro per poi diminuire nel latte (fino a 250 mg/dL nel colostro e attorno ai 100 mg/dL nel latte).

L’ipocalcemia è quindi una condizione molto rischiosa per le bovine da latte, le patologie concatenate sono infatti molteplici quali ritenzione della placenta, metrite (entrambe causate anche da inefficiente funzionalità muscolare), chetosi come conseguenza del calo dell’ingestione. Ma anche una maggiore suscettibilità a patologie infettive e conseguenti a errori gestionali.

Il metabolismo del Calcio è regolato non solamente dalla dieta, ma anche dalla risposta di specifici ormoni che ne determinano la quantità intra ed extra cellulare. La mobilizzazione del Calcio dalle ossa è regolata dal paratormone (PTH), che viene prodotto quando il Calcio nel sangue scende sotto una certa soglia. Il PHT, in caso di bisogno, stimola anche il riassorbimento del Calcio dai tubuli renali e la sintesi della 1,25-diidrossivitamina D a partire dalla vitamina D, assunta con la dieta.

Il fabbisogno giornaliero di Calcio di una bovina in asciutta e di una bovina in lattazione è molto diverso: in transizione è perciò molto importante saper riconoscere quali sono le interazioni ed i livelli di bilanciamento dei minerali nella dieta. Diverse ricerche hanno individuato che la miglior prevenzione per l’ipocalcemia sia quella di bilanciare l’apporto tra i cationi e gli anioni: il DCAD (Dietary cation and anion difference) è un numero espresso in meq/kg s.s. che mette in relazione i cationi (K e Na) e gli anioni (S e Cl). Una dieta con un DCAD negativo, ovvero con una prevalenza di anioni, stimola la mobilitazione del Ca dalle ossa aumentandone il livello ematico e accrescendone l’escrezione urinaria.

Questa strategia preventiva ha come scopo quello di diminuire il livello di pH ematico, evenienza che rende più efficienti i meccanismi di regolazione ed assorbimento del Ca, elemento fondamentale soprattutto a cavallo del parto.

La prossima settimana illustreremo il protocollo diagnostico adottato dai tecnici Zoo Assets.

Protocollo campionamento e dati per interpretarlo

Per misurare il bilanciamento minerale nell’immediato post parto, i tecnici Zoo Assets hanno messo a punto un protocollo diagnosticometabolismo 2 volto a fornire alle aziende agricole le informazioni necessarie per intraprendere la migliore soluzione, sia essa gestionale o nutrizionale.

Il servizio proposto da Zoo Assets si concentra sul prelievo di campioni ematici da parte di bovine nell’immediato post parto. I parametri da individuare saranno Calcio, Magnesio e Fosforo, elementi di cruciale importanza per la partenza della lattazione della vacca, infatti, dove non vi fossero livelli ematici adeguati di questi elementi, possono presentarsi inefficienze produttive (mancata produzione rispetto al potenziale) ed eventi sanitari conseguenti.

L’indicazione dei tecnici Zoo Assets è quella di applicare il protocollo diagnostico dal secondo giorno di lattazione fino agli animali che non hanno superato il quinto giorni dopo il parto. In questa finestra è possibile misurare con precisione lo stato metabolico e minerale della bovina nel post-parto e poter valutare eventuali carenze. Nelle prime 48 ore è fisiologico avere un deficit di minerali: l’animale infatti veicola gran parte delle energie e di sostanze nutritive per la produzione di colostro, alimento centrale dei primi giorni di vita del vitello appena nato, per concentrazione di nutrienti e di informazioni sull’immunità innata. Successivamente, oltre il quinto giorno, la vacca recupera uno stato di equilibrio minerale ma, eventuali carenze raggiunte durante questo breve lasso di tempo possono incidere negativamente sulla primissima fase della lattazione, non permettendo alla bovina di poter esprimere il suo pieno potenziale.

I casi con valori ematici più bassi rispetto alle soglie minime rappresentano una condizione di carenza subclinica, gli animali infatti non presenteranno segni clinici conclamati, tuttavia saranno maggiormente esposti al rischio di insorgenza patologie concatenanti quali ritenzioni di placenta e metriti e diminuzione di produttività.

Se vuoi saperne di più sui numeri di riferimento per poter valutare un animale capace di raggiungere la massima performance contattaci e potrai avere una consulenza personalizzata sullo stato metabolico e minerale delle tue bovine!!

Soluzione Zoo Assets: Minerali efficaci per supportare performance ideali

Zoo Assets affronta il tema dell’ottimizzazione del bilancio minerale introducendo un nuovo prodotto studiato per prevenire e migliorare il benessere e la produttività delle bovine in transizione.metabolismo 3

MAMMA MIA DCAD è un mangime complementare studiato per prevenire le problematiche di sbilanciamento minerale delle bovine in procinto di partorire, fornendo inoltre una ricca integrazione che permette migliori performance una volta che le vacche entreranno in lattazione.

MAMMA MIA DCAD è disponibile in due formati: Farina per aziende con alimentazioni a carro unifeed o in Pellet per soddisfare le esigenze di stalle con alimentazione a fieno e mangime.

MAMMA MIA DCAD apporta una quota efficace di sali anionici utili nella prevenzione della ipocalcemia subclinica e per l’ottimizzazione del bilancio minerale in genere; la particolare tecnologia applicata a MAMMA MIA DCAD permette un’alta appetibilità del prodotto che non influenzerà in alcun modo i livelli di ingestione.

MAMMA MIA DCAD inoltre apporta un alto valore di colina ad azione epatoprotettiva ed elementi come lo Zinco, il Manganese e il Selenio in forma organica ad elevata biodisponibilità intestinale e metabolica. MAMMA MIA DCAD è anche ricco di vitamina D come ulteriore supporto al metabolismo del Calcio.

MAMMA MIA DCAD ha appunto lo scopo di migliorare il bilancio minerale al parto, di supportare l’attività metabolica del fegato e stimolare positivamente l’immunità delle bovine, aspetto cruciale per una buona partenza in termini sanitari e di produttività.