Impiego dei lattobacilli nell’allevamento del broiler. Risultati di tre prove sperimentali

Il Progetto SISPA – “Ricerca di sistemi innovativi per la somministrazione di probiotici nell’alimentazione avicola” – è nato dalla collaborazione tra STAR, Volpin Impianti Srl, Agricola Tre Valli Scarl e CSL SpA (Centro Sperimentale del Latte).

L’obiettivo è stato quello di realizzare un prototipo in grado di rispondere ai requisiti necessari alla distribuzione di probiotici per il settore zootecnico attraverso l’acqua di abbeveraggio. Il probiotico – Lactobacillus acidophilus D2/CSL – è stato in questo modo sottoposto a tre successivi trial di efficacia nello stesso allevamento di broiler, su polli di razza Ross 508 dello stesso sesso e della stessa schiusa, utilizzando un capannone per il trattamento e uno, identico al primo, per il controllo. In via preliminare sono stati effettuati test in laboratorio di attivazione, di vitalità e di conservazione del probiotico liofilizzato risospeso in concentrazione nota in acqua sterile. Poiché gli anticoccidici distribuiti con il mangime hanno anche attività antibatterica, è stato eseguito un test per verificare la resistenza del probiotico a questi antibiotici nelle prime ore di contatto. La prova ha rilevato che il lattobacillo possiede una resistenza sufficiente a rendere compatibile il trattamento antibiotico con il trattamento coccidiostatico. Successivi test su campioni d’acqua raccolti periodicamente in diversi punti dell’impianto di abbeveraggio hanno verificato che la somministrazione del probiotico nell’arco della mattinata garantiva il rispetto delle dosi previste dal protocollo, ovvero la vitalità e la purezza del ceppo dosato e quindi l’efficacia del sistema di somministrazione. I rilievi effettuati in allevamento hanno riguardato lo stato di salute degli animali (morbilità e mortalità), il peso dei soggetti (su 150 capi/gruppo/settimana), il consumo di mangime. Sono state condotte analisi microbiologiche del contenuto dell’intestino e dell’ingluvie di 10 polli trattati e 10 polli controllo e sono state determinate le relative performance zootecniche (accrescimento, I.C.A. e Performance Index).

RISULTATI. Alla 6a settimana di vita il peso dei polli trattati con L. acidophilus D2/CSL era superiore, rispetto ai controlli, rispettivamente del 6,6% nella 1a prova, dell’1,6% nella 2a prova e del 2,8% nella 3a prova. La mortalità dei trattati, rispetto ai controllo, è stata inferiore del 2% nella 1a prova, inferiore dell’1,3% nella 2a prova, mentre era superiore dello 0,6% nella 3a prova (dovuta a cause incidentali nell’ultima settimana di allevamento). L’I.C.A. cumulativo, a fine ciclo, è risultato inferiore nei polli trattati rispettivamente del 6% (1,56 vs. 1,66), del 3,2% (1,49 vs. 1,54) e del 7,4% (1,50 vs. 1,62) nelle tre prove. Il Performance Index (PV/ICA), a fine ciclo, era sempre superiore nei polli trattati, rispettivamente del 14% (1499 vs. 1314), del 4,5% (1656 vs. 1586) e del 11,7% (1309 vs. 1172) nelle tre prove. L’analisi statistica dei dati raccolti (ANOVA) ha confermato l’elevata significatività delle differenze relative alle performance zootecniche. Le analisi microbiologiche relative al tratto gastroenterico hanno evidenziato un’elevata variabilità entro i campioni; ciò fa ritenere che, per ottenere una significanza statistica, sia necessario incrementare il loro numero. Ferma restando tale premessa, i lattobacilli sono stati generalmente ritrovati a livelli più alti sia nei gozzi che negli intestini dei polli trattati. Era interessante notare come, nel corso della 3a sperimentazione, nella quale la vaccinazione anticoccidica sostituiva gli anticoccidici (antibiotici ionofori), il contenuto ciecale di Clostridium perfringens risultasse inferiore nei polli trattati con L. acidophilus D2/CSL. Ciò indicherebbe un controllo dei clostridi effettivamente dovuto alla sola competizione tra batteri (“competitive exclusion”).

Dott.ssa Veronica Gatto

STAR – Parco Scientifico di Verona