Micosat F Olivo contro la Xylella
La ricerca e la sperimentazione sul campo sono alcune delle strade per contrastare la Xylella; e propri uno di questi approcci si è discusso a Nociglia nel Salento in occasione dell’incontro dal titolo “Nuovi approcci e tecnologie per la salvaguardia delle produzioni agricole. Contrasto alla Xylella con l’Agricoltura Simbiotica”.
Promosso dall’Associazione Salento Sostenibile e dai partecipanti al progetto BiCC CoDIRO, finanziato dalla Regione Puglia, ha visto la partecipzione di esperti provenienti da diverse parti d’Italia che hanno evidenziato come i bioti microbici apportano cambiamenti alla qualità dei prodotti agricoli.
Lo scopo era quello di evitare, o comunque sia di contenere al massimo l’estirpazione delle piante d’olivo.
Il prodotto utilizzato nella sperimentazione iniziata nel marzo 2016 è Micosat F-Olivo una miscela di batteri e funghi benefici brevettata da CCS Aosta per cui è intervenuto il direttore scientifico, dott. Giusto Giovannetti. Il prodotto è stato applicato al terreno di ulivi affetti da disseccamento in 40 aziende agricole per un totale di 64 ettari di olivo distribuiti su tutta la provincia di Lecce.
Pensare che inizialmente le aziende aderenti erano solo 6 per un totale di 12 ettari, ma gli evidenti risultati positivi hanno attirato altri olivicoltori.
I 23 comuni salentini interessati all’esperimento sono Acquarica del Capo, Alezio, Alliste, Castrignano del Capo, Casarano, Nociglia, Matino, Parabita, Presicce, Racale, Salve, Sannicola, Specchia, Spongano, Squinzano, Strudà, Supersano, Taurisano, Taviano, Trepuzzi, Tuglie, Ugento e Vernole.
In generale la risposta delle piante al trattamento è di tipo fisiologico. I sintomi del disseccamento non si estendono, mentre le piante riprendono a vegetare con vigore soprattutto nelle parti distali: si è notata una ripresa vegetativa a circa 60 giorni su branca completamente secca sia di alberi giovani che secolari.
Al momento sono state effettuate analisi specifiche di laboratorio che confermano le evidenze percettive, fino ad adesso, positive ed incoraggianti.
Il dott. Giovannetti ha esposto risultati positivi e incoraggianti: quello che si vuole dimostrare infatti è che la pianta di ulivo avrebbe la capacità di difendersi dalla Xylella ma non è in grado di esprimerla, perchè è in una sorta di depressione dal punto di vista della vitalità microbica. Si è visto che con l’inoculo di bioti microbici del suolo la pianta recupera una sua vitalità e una capacità di risposta al fitopatogeno.
La sperimentazione si basa sull’Agricoltura Simbiotica, nuova frontiera in campo agricolo, nata dalla collaborazione tra Sergio Capaldo, anima de La Granda, consorzio cuneese di oltre ottanta allevatori, e Giusto Giovannetti, direttore del CCS Aosta. Tre gli obiettivi fondamentali dell’Agricoltura Simbiotica: migliorare la fertilità e la salute del suolo, per cui si usano pratiche agricole che rispettano il biota microbico del suolo e delle piante; la concimazione dei terreni con l’utilizzo di sostanze naturali, tra cui il letame; e la salvaguardia dei suoli ottenuta anche grazie all’utilizzo di bioti microbici contenenti tra l’altro funghi micorrizici capaci di riattivate la loro vitalità.
Alla base di un prodotto simbiotico, oltre alla salvaguardia dell’ambiente, vi è l’attenzione verso gli animali. Per questo motivo sono vietati trattamenti con ormoni o sostanze simili per la riproduzione, medicinali di sintesi chimica e antibiotici. L’alimentazione degli animali prevede prima il latte della madre poi i prodotti della terra. Il risultato sono alimenti che si distinguono per le loro proprietà nutrizionali, prodotti, e per le loro qualità nutraceutiche.
Fonte: www.pugliapositiva.it
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