Sondaggio dell’Unione Europea sulla politica agricola comune

Comunicazione sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura

Lo scorso novembre, la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura, in cui l’ultimo sondaggio dell’Eurobarometro dell’UE sull’opinione pubblica sulla politica agricola comune mostra che poco più del 60% degli intervistati ritiene che la politica agricola comune (PAC) porti benefici a tutti i cittadini e non solo agli agricoltori.

L’indagine effettuata su oltre 28.000 cittadini dell’UE in 28 Stati membri è stata attuata all’inizio di dicembre 2017 e tra i principali risultati, pubblicati oggi, c’è il riconoscimento che una netta maggioranza dei cittadini (55%) vede “fornire cibo sano, sicuro e di buona qualità” come una delle principali responsabilità degli agricoltori. Questo è considerato il ruolo più importante svolto dagli agricoltori ed allevatori in ogni paese dell’UE. Alla domanda sulle priorità della PAC, il 62% degli intervistati (+ 6% dal 2015) ha affermato che “fornire cibo sano, sicuro e di buona qualità” dovrebbe essere la priorità assoluta della politica agricola comune (PAC) dell’UE.

Riflettendo l’enfasi crescente sul contributo della PAC all’ambiente e alle sfide climatiche, il 50% dei cittadini afferma che “proteggere l’ambiente ed affrontare i cambiamenti climatici” dovrebbe essere l’obiettivo principale della PAC, con un aumento di sei punti dall’ultima indagine simile effettuata nel 2015. L’aumento delle ambizioni ambientali e climatiche sarà una caratteristica fondamentale delle proposte legislative della Commissione per la prossima PAC.

Consapevolezza del supporto fornito attraverso la PAC

La consapevolezza sulla PAC rimane elevata, con oltre due terzi (67%) degli intervistati che hanno sentito parlare del sostegno che l’UE offre agli agricoltori attraverso la PAC. Ci sono stati pochi cambiamenti in questa cifra negli ultimi due sondaggi, a partire dal 2013. Almeno metà degli intervistati in tutti i paesi, tranne uno, aveva sentito parlare del sostegno che l’UE offre agli agricoltori attraverso la PAC.

In termini di sostegno fornito, il 45% degli intervistati ritiene che il livello di sostegno finanziario concesso agli agricoltori sia “giusto”, percentuale superiore del 4% rispetto al 2015, quattro volte la percentuale che ritiene che il livello di supporto sia “troppo alto” e significativamente sopra il numero che ritiene sia “troppo basso”. Forse non sorprendentemente, un gran numero di intervistati (44%) ha anche detto che vorrebbero vedere un aumento del sostegno finanziario dell’UE per gli agricoltori nei prossimi 10 anni.

Prestazioni della PAC

In termini di prestazioni, quasi tre quarti degli europei pensano che la PAC stia svolgendo il suo ruolo nel garantire una fornitura stabile di cibo nell’UE, sostenendo il principio della sicurezza alimentare come obiettivo chiave. Circa il 64% crede che la PAC stia svolgendo il suo ruolo nel fornire cibo sano, sicuro e di alta qualità e il 62% pensa che garantisca un modo sostenibile di produrre cibo.

Importanza percepita delle priorità della PAC

Una grande maggioranza degli intervistati ritene importanti tre elementi: rafforzare il ruolo degli agricoltori nella catena alimentare, sviluppare la ricerca e l’innovazione ed incoraggiare i giovani ad entrare nel settore agricolo.

Circa l’88% degli intervistati ritiene importante il rafforzamento del ruolo degli agricoltori nella catena alimentare. Riflettendo su questa preoccupazione, la Commissione si è impegnata a presentare proposte legislative entro la fine dell’anno. Se analizzata a livello nazionale, l’indagine mostra che in quasi la metà dell’UE esiste un chiaro sostegno all’azione europea per garantire un tenore di vita equo agli agricoltori.

L’84% ritiene che lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione a sostegno del settore agroalimentare sia importante, sostenendo la tesi contenuta nella comunicazione della Commissione secondo cui “il sostegno alla conoscenza, all’innovazione e alla tecnologia sarà cruciale per il futuro della PAC”. La stessa percentuale di intervistati pensa che incoraggiare i giovani ad entrare nel settore agricolo sia importante, il che è anche sostenuto dalla comunicazione che afferma che “il rinnovamento generazionale dovrebbe diventare una priorità in un nuovo quadro politico”.

Una politica per tutti i cittadini europei

Poco più del 60% degli intervistati sostiene che la politica agricola comune avvantaggi tutti i cittadini, mentre più di nove su dieci (il 92%) ritiene che l’agricoltura e le zone rurali siano importanti per il futuro. In termini di protezione dell’ambiente e di affrontare una sfida climatica, almeno la metà di tutti gli intervistati nella stragrande maggioranza (24 su 28) degli stati membri concorda sul fatto che la PAC stia assolvendo il suo ruolo, e in poco più della metà (16) dei paesi almeno metà di tutti gli intervistati concorda sul fatto che la PAC assolva il proprio ruolo nella creazione di posti di lavoro e nella crescita nelle aree rurali.

Tuttavia, le opinioni sono divise per quanto riguarda i servizi sociali, sanitari e culturali e l’inclusione sociale. Le opinioni sono più inclini ad essere negative quando si considera l’ambiente ed il paesaggio. Queste cifre illustrano la necessità per la futura PAC di rispondere alle richieste dei cittadini.

Standard UE ampiamente riconosciuti

L’importanza della qualità nel settore alimentare e agricolo dell’UE viene nuovamente alla ribalta quando i cittadini sono interrogati sulle questioni commerciali. Con gli standard ambientali, di sicurezza degli animali e delle piante e gli standard di qualità tutti fortemente presenti tra le priorità dei cittadini, degli agricoltori e della stessa PAC, la maggior parte degli intervistati ritiene anche che questi stessi standard dovrebbero essere applicati in larga misura anche al cibo importato. Circa l’87% degli intervistati ha dichiarato che le importazioni di qualsiasi origine dovrebbero essere autorizzate ad entrare nell’UE solo se conformi alle norme dell’UE, sentimento condiviso dalla maggioranza dei cittadini in 18 dei 28 paesi dell’UE.

La maggioranza dei cittadini ritiene inoltre che la protezione del mercato europeo da prodotti di qualità inferiore sia anche una giustificazione sufficiente per le barriere commerciali nel settore agricolo. Tuttavia, se vengono introdotte barriere commerciali, la maggior parte degli intervistati ritiene che non dovrebbero applicarsi ai paesi in via di sviluppo e che l’UE dovrebbe continuare a sostenere gli agricoltori e i produttori alimentari di tali paesi attraverso la sua politica commerciale.

Anche il sostegno alla politica commerciale dell’UE in generale è elevato. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di ritenere che gli accordi commerciali tra l’UE e altri paesi siano stati positivi per l’agricoltura nell’UE e che siano buoni per loro in quanto consumatori.

La qualità è un fattore che influenza fortemente la scelta

Data l’importanza che la maggior parte dei cittadini attribuisce alla qualità del cibo prodotto in Europa, non sorprende che sia anche un fattore chiave per decidere cosa comprare. Oltre tre quarti degli intervistati hanno affermato che la tradizione e il know-how locali, la conoscenza della specifica area geografica ed uno specifico marchio di qualità sono stati importanti per aiutarli a decidere quali prodotti alimentari acquistare, con la tradizione locale che in particolare ha una forte influenza in quasi tutti i paesi dell’UE . Per quanto riguarda le etichette stesse, oltre il 60% degli intervistati in ogni stato membro ha affermato che hanno avuto un ruolo importante nel decidere quali prodotti acquistare.

La consapevolezza dei consumatori sulle etichette stesse rimane tuttavia mista, con l’etichetta più conosciuta che non proviene dall’UE ma dal più ampio settore del commercio equo e solidale. Il logo biologico è l’etichetta UE più riconosciuta con una percentuale del 27% (+ 4% dal 2015), mentre la consapevolezza delle tre etichette di indicazione geografica è inferiore al 20% in ciascun caso (18% per la denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta e il 15% per specialità tradizionali garantite).

Fonte: Ruminantia